Dopo il Gsm, la grande rivoluzione è stata invece il 3G, ovvero l'Umts.
Qualche anno fa i gestori mobili hanno speso cifre enormi per aggiudicarsi le licenze per tale tecnologia.
Questa infatti in Italia viene gestita su frequenze diverse da quelle classiche del servizio Gsm, perciò lo Stato ha indetto una gara, con cui i vari soggetti interessati si sono aggiudicati la licenza per il servizio Umts su tali spettri d'onda.
Se all'inizio però l'UMTS veniva visto solo come legato alle videochiamate, opzione poi nei fatti scarsamente usata dall'utenza, oggi lo si sfrutta in miglior modo per connettersi ad internet.
Le videochiamate sono possibili con l'Umts proprio per la maggior disponibilità di banda che questo riesce ad offrire, rispetto alle tecniche precedenti.
Semplicemente tale capacità di scambiare dati viene ora utilizzata al servizio della navigazione web.
Come da tradizione, anche per il 3G non poteva mancare un'evoluzione, cioè il 3,5G, detto Hsdpa.
Ed è proprio quest'ultima modalità tecnica, l'innovazione più recentemente diffusa su larga scala.
Ciò permette di ottenere connessioni in mobilità, con prestazioni equiparabili alle classiche connessioni su cavo, quindi le classiche e diffussissime Adsl.
Certo, le prestazioni offerte in mobilità non sono così stabilmente paragonabili alle Adsl fisse, ma bisogna appunti considerare il valore aggiunto della possibilità di utilizzo in svariati luoghi.
Non è comunque detto che le caratteristiche di una connessione mobile non siano molto buone anche in assoluto, magari utilizzandole come alternativa ad una connettività in banda larga assente, ad esempio in un comune senza copertura Adsl.
Con alcuni accorgimenti e verificando con cura le possibilità offerte dai gestori nella propria zona, si possono avere buone sorprese, considerando che, viceversa, in parecchie zone sono ormai le Adsl ad essere congestionate e con problemi.
Come sempre è utili verificare accuratamente la propria situazione.